venerdì 26 luglio 2019

CIME SUADENTI


CIME SUADENTI

Non è un museo che mi fa curioso,
non una chiesa per quanto bella sia,
ma un albero dal tronco poderoso
un pezzo di natura, una magia.

Non amo gli ori che coprono gli altari,
non amo i pizzi vanitosi e morti,
ma amo lo snodarsi dei filari
dove il pensier fa pareggiar le sorti.

Amo l’abete, l’acero, il castagno,
amo il larice, il faggio, la betulla,
ai loro piedi il cuor vi si trastulla,
e tutto appare in solitario sogno.

Amo il silenzio di quel bosco altero,
amo sottrarmi ad ogni bisbiglio,
lascio alle cime quel dolce sussurrio
che rende il sogno più suadente e vero.

Amo il ruscello che si snoda lento,
amo la goccia che viene giù dal monte
amo quell’acqua pura e indifferente
e il mormorio che a decifrar mi tento.

Amo la quercia, il noce ed il nocciolo,
amo il profumo del suolo collinare,
intenso, vario, fragrante da incantare,
mille colori e creature in volo.

 Ma ho rispetto per ciò che nei musei
mostra dell’uom che fu e ciò che era;
vorrei una chiesa aperta e senza dei
che m’invitasse solo alla preghiera.

Tono 22-07-2019

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