Nei giorni prefestivi
Quel tale si vestiva d'occasione,
era l'omino in nero del tramonto,
cappello a larghe tese ed un borsone,
anch'esso nero, per un valore aggiunto.
Sembrava un portator di buone nuove,
allegro nel suo andare a gambe leste,
con la premura di portarsi altrove
e la cagion d'anticipar le feste.
"Ova freschissime a venticinque lire"
diceva quasi avesse un gran bottino
"O che belli ova chi purtau don Peppino"
quindi l'attesa per chi volea capire.
Ma d'irrequieta veste si copriva
"Presto, che don Peppino se ne va"
e la presenza sua ci divertiva:
da dove ne sortìa nessun lo sa.
Messina 30-06-2019
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