BUONA SERA MISTER BLATTO
-Buona sera mister Blatto,
dove va così elegante?
quelle code, sacripante,
sono orpelli da salotto.-
- Che salotto, mio signore,
vado proprio giù in cantina,
la mia cara mogliettina
già m'aspetta con amore.-
-E che mai vi troverete
tra le tante cianfrusaglie?-
-Troverem le vettovaglie
per trascorrere ore liete.
In quel buio siam padroni;
non ci vuol poi tanta scienza,
basta un poco d'esperienza
per sentirsi dei baroni.-
-E dei bimbi che ne fate?
se ne avete, intendo dire,
vi son blatte ad accudire
o si spargon per le strade?-
-Che discorsi che mi fate!
Una blatta senza prole
la natura non la vuole:
è per questo che ci odiate.
Siam venute in questo mondo
non per fare un girotondo,
siam venute per pulire
ma nessun lo vuol capire.
Questo è ciò che ci compete,
come appunto non sapete
voi che usate sparpagliare
ciò che avanza al desinare.-
Noi dobbiamo esser tante
e se occorre usiam le ali,
quelle code originali
che da voi fanno elegante.-
-Io non so di questa storia
che in effetti vi dà gloria,
ma strisciate lungo i muri
sempre presti e mal sicuri,
v'infilate in ogni dove!
Siete l'ombra della notte,
contro voi si fan le lotte
con sostanze sempre nuove.-
-Noi fuggiamo per coerenza,
ogni scarpa è una sentenza:
c'è chi pesta anche le blatte
quasi in punta di ciabatte.-
-Ed allor lodate Dio!
Questa notte amico mio
per un gioco dei ragazzi
mi ritrovo a piedi scalzi.
E pertanto mister Blatto,
d'esser saggio le dò atto
e le auguro di cuore
una notte pien d'amore.-
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