venerdì 13 settembre 2019

IL PRODIGIO

IL PRODIGIO
Son nati tutti neri 
da genitori bianchi.
-Un’altra epidemia 

che ci colpisce ai fianchi.
Saranno stati i guanti, 

saranno certi aromi,
oppure è un nuovo virus 

che oscura i cromosomi.-

Per gli uomini è tragedia, 
le donne son serene:
-S’è Dio che l’ha voluto, 

scontiam le nostre pene.-
Allattano i piccini 

spegnendone il vagito
e accettan sorridenti 

lo sguardo del marito.

Intanto per le strade 
il dubbio striscia e vaga,
con i migranti tutti 

la foto è confrontata,
ma è troppa l’incertezza 

e quell’azion non paga
così ritorna a casa, 

la mente frastornata.

A casa si misura, 
guardandosi allo specchio,
-Eppure mi somiglia, 

chissà com’è successo!
Non era così scuro 

se ci ripenso adesso.
Somiglia anche a mia moglie 

nel lobo dell’orecchio.-

Somiglia un poco a tutti 
quei bimbi di colore
che in braccio della mamma 

stan fermi delle ore;
ma è sempre un gran prodigio 

di cui sappiamo poco.
Lui già si sente padre 

e pronto per il gioco:

-Se nascono gli albini 
può nascere un negretto,
chiniamoci al Signore 

e al suo divin progetto.-
Bizzarra è la natura, 

bizzarro è questo mondo,
ma ai bimbi non togliamo 

l’allegro girotondo.

E da lassù tuonò nostro Signore:
-Per il diverso è l’odio 

e non per il colore.
Degli uomini meschini 

meschin sarà la storia,
chè il salmo dei meschini 

non può finire in gloria.-

Tono 09-09-2019

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