venerdì 4 ottobre 2019

L'APE NERA


L'APE NERA


Nello sciamar quell'ape
un po' distratta
con l'orlo d'un camin
si fu disfatta,
tal che l'aspetto,
dal manto tricolore,
di nero s'ammantò
  oltre al dolore.

Ma il peggio fu
allor che si propose
a un fiore variopinto
e luccicante,
il quale fior,
raccolte le sue cose,
si chiuse nel bocciolo
in un istante.

La povera bestiola
ebbe un sussulto:
-Sarò pur nera,
ma al lavoro intenta-
disse quell'ape
a quel far sgomenta,
-La mia regina
saprà darmi ascolto.-

Ma prima che nel vol
mostrasse grinta,
la pioggia ebbe
l'ardir di benedire
e tutto a un tratto
rispuntò il colore
che l'ape aveva
perso nella spinta.

Allor che il fiore
riaprì le porte,
e ciò che vide
fu l'ape variopinta,
il nettare le offrì,
ma lei convinta:
-Del tuo liquor
non colmerò le sporte!-

-Sbagli nel giudicar,
chè sei novizia-
rispose il fiorellino
a quel dettato
-il nettare dei fiori
è riservato
all'ape gialla e nera
che pria non c'era.

Non siamo umani,
cara apuzza mia,
e non abbiam timor
nè gelosia,
con l'ape barattiam
l'impollinare:
così natura vuol,
così è da fare.-

Quell'elisir l'ape sorbì
che le fu dato,
e poi volando
impollinò quel prato,
portando ad ogni fior,
senza coscienza,
il seme dell'amore
e la speranza.

Messina 30-09-2019

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